di Rossella Di Palma (DVM CVA) – Specialista in Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche, Allevamento e Produzioni Zootecniche, Medico Veterinario Esperto in Nutrizione e Dietetica Clinica (FNOVI), Medico Veterinario Esperto in Agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese (FNOVI)

Ieri ho formulato per una cucciola di bassotto e la proprietaria mi ha posto alcune domande. A lei ho risposto rapidamente, ma ho poi pensato, come faccio spesso, di sfruttare la sua domanda per un articolo. Nello specifico, la proprietaria è rimasta stupita dalla mia scelta di inserire del burro nella dieta del suo cane. Calorie inutili, o? I grassi alimentari sono classificati in saturi (senza doppi legami tra atomi di carbonio) e insaturi (con doppi legami tra atomi di carbonio). Di saturi ne esistono di diversi tipi e si differenziano in base al numero di atomi di carbonio, possono essere di origine animale, o vegetale. Quelli più usati nell’alimentazione casalinga del cane sono: il burro, il grasso bovino, l’olio di cocco e l’MCT oil. Il burro è considerato a corta catena, olio di cocco e l’MCT oil sono invece a media catena. Si tratta, in tutti i casi, di grassi facilmente digeribili e prontamente utilizzabili dall’organismo poiché vengono assorbiti direttamente a livello intestinale, senza necessità di essere emulsionati dalla bile, questo rende il loro utilizzo particolarmente indicato in soggetti enteropatici. Personalmente, li inserisco molto volentieri anche nelle diete dei cani da lavoro, o nel caso si utilizzino tagli di carni molto magre come il petto di pollo, o di tacchino. Preferisco raggiungere la percentuale di grassi necessaria giornalmente utilizzando sia grassi saturi, che insaturi poiché, come appena detto, i primi sono più facilmente digeribili. Purtroppo, il burro, e più in generale i grassi saturi, sono stati a lungo accusati di essere insalubri, in realtà le cose non stanno proprio così, la verità sta nel mezzo e i tanto bistrattati grassi saturi hanno il loro perché. Numerosi studi recenti suggeriscono, per esempio, che essi possano avere un ruolo importante nel mantenere il microbioma (e di conseguenza l’asse intestino- cervello) in salute. Vi lascio un articolo in italiano sui possibili effetti degli acidi grassi a corta (burro) e media (olio di cocco) catena nel suinetto, ne abbiamo parlato anche alla scuola di specializzazione. Quanto leggerete è da ritenersi valido anche per il cane e per l’uomo, se ciò dovesse incuriosirvi, la letteratura scientifica in lingua inglese è infinita. https://www.3tre3.it/articoli/acidi-grassi-a-catena-corta-e-salute-intestinale-dei-suinetti_8659/


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