di Rossella Di Palma (DVM -CVA) Specialista in Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche, Allevamento e Produzioni Zootecniche, Medico Veterinario Esperto in Nutrizione e Dietetica Clinica (FNOVI), Medico Veterinario Esperto in Agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese (FNOVI)

Dottoressa: “Perché sulla scatola (in genere si tratta di un integratore) c’è scritta questa dose, e lei me ne ha prescritta un’altra?”

Bella domanda! Adesso vi spiego il perché. Le dosi sulle scatole di un integratore, ma volendo anche quelle di un farmaco, sono da intendersi come una dose standard, nulla vieta che il curante possa modificarla, se così non fosse verrebbe meno il ruolo intellettivo del medico e del medico veterinario.

Ci avranno fatto studiare per qualche motivo, no?

Poi, possiamo distinguere gli integratori in due macro-categorie: multivitaminici e i funzionali. Un integratore multivitaminico è quello che di solito metto nella dieta per bilanciarla, ovvero per essere sicura che ci siano tutte le vitamine, e tutti i minerali che servono a quel cane. O, meglio, visto che ci sarebbe ancora tanto da studiare per capire QUANTE vitamine e QUANTI minerali servano effettivamente a un cane e a un gatto, mi assicuro di rientrare nei limiti FEDIAF, limiti fissati dai, purtroppo pochi, studi in materia.

“Però, perché Lei me ne ha prescritti 10 grammi e sulla confezione c’è scritto che per un cane di quel peso ne bastano 6?” Perché… quella in etichetta è di un’indicazione di massima, che non tiene conto della specifica dieta di quel cane (il mio programma di formulazione sì) e dello stile di vita di quell’animale (il mio cervello, e i miei calcoli sì). Ci troviamo pertanto di fronte a un duello tra un dosaggio “di massima” e un dosaggio “su misura”. Felpa di Zara, o maglione in cachemire su misura, scegliete voi, specie se avete già pagato la parcella del veterinario.

Però, obiezione Numero 2, “Perché la dieta del mio cane deve essere integrata chimicamente, e la mia no?” Le diete per gli animali vengono “bilanciate” perché gli animali, di norma, mangiano sempre la stessa formulazione, o nel caso delle mie diete, più formulazioni, ma sempre le stesse. Noi umani, al contrario, mangiamo cose diverse tutti i giorni: in questo modo, a livello teorico, colmiamo le lacune e riduciamo gli eccessi. Dico a livello teorico perché se andassimo a valutare le diete di ciascuno di noi, per valutarne il bilanciamento… ne vedremmo delle belle. Stessa cosa se andassimo a indagare tra i valori ematici di questo, o di quello. Lo sapevate, per esempio, che siamo quasi tutti carenti di vitamina D?

Quindi, obiezione Numero 3, tenendo conto dei SE e dei MA, è possibile formulare una dieta casalinga senza integratori? Sì, ma è più impegnativa da seguire e da preparare. Occorre includere più alimenti e occorre stare estremamente attenti alla processazione degli stessi: alcune vitamine sono infatti molto delicate.

E gli integratori funzionali? Questo termine indica alcuni prodotti, o principi attivi, inseriti nella dieta al fine di andare a migliorare qualcosina: possono essere antiossidanti, amminoacidi, fitoterapici, acidi grassi, dipende, la lista è infinita e dovrei qui aprire una grandissima parentesi sui nutraceutici. Le dosi degli integratori funzionali non sempre sono codificate: il curante può basarsi oltre che sulle indicazioni fornite dalla casa produttrice, sulla letteratura scientifica in materia, sull’esperienza e sull’effetto sinergico con altri principi attivi che vengono somministrati all’animale in contemporanea. E, ultimo ma non meno importante, sullo scopo per cui vengono prescritti: se pensiamo agli omega 3, o meglio ad EPA e DHA, la letteratura indica dosi differenti a seconda delle problematiche associate alla prescrizione.


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