di Rossella Di Palma (DVM – CVA)  Specialista in Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche, Medico Veterinario Esperto in Nutrizione e Dietetica Clinica (FNOVI), Medico Veterinario Esperto in Agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese (FNOVI)

Voglio provare a dedicare una serie di post al tema dei cani e dei gatti obesi e in sovrappeso. Sono in qualche modo fiera di averli chiamati con il loro nome, senza curarmi di essere politicamente corretta. Non sono “cicciotelli”, non sono “diversamente magri” e il sovrappeso non li rende più “carini”, non supplisce carenze di affetto e non risolve problematiche comportamentali.

Siamo tristemente abituati a vedere animali in sovrappeso: tra le concause vi sono sicuramente l’alimentazione industriale (i mangimi secchi hanno una densità calorica molto elevata); la sedentarietà imposta dallo stile di vita moderno e la sterilizzazione, che riduce di almeno il 30% i fabbisogni calorici dell’animale ma… dall’altra parte c’è pur sempre una mano che mette il cibo nella ciotola.

Noi, e a volte i gatti, possiamo scegliere come e quanto alimentarci, il cane no: tolti alcuni soggetti schizzinosi, gli esemplari di questa specie sono programmati per fagocitare tutto quello che gli si propone, sta quindi a noi proporre il giusto.Moltissimi cani da compagnia sono in sovrappeso: il problema è particolarmente evidente in razze come i retriever, naturalmente predisposti ad ingrassare e ritenuti essere nel loro stato ottimale quando sono in sovrappeso.

Chi frequenta le esposizioni canine, per esempio, sa che i labrador più titolati vanno spesso ben oltre il peso forma, in una sorta di estetica imposta. Però si vedono anche bassotti obesi (povere colonne vertebrali), terrier tipo bull obesi, meticci obesi, eccetera… Sui meticci, molti dei fuori-forma sono esemplari provenienti dal canile, o ex-randagi del sud, con loro, i volontari prima, e i proprietari dopo, utilizzano il cibo come una sorta di integratore di affetto, come se potesse colmare un vuoto, un passato triste, una carenza. Ovviamente il cane è felice di addentare uno snack in più, ma alla soddisfazione istantanea non segue una felicità duratura.Tutto ciò è umanamente comprensibile, il cibo ha una potente valenza affettiva, non ci si ciba solo per nutrirsi e qualunque proprietario trae soddisfazioni nel nutrire il suo animale ma… vi è una sottile linea di confine tra l’appropriato e l’eccessivo, perché grasso “non è bello” e soprattutto non è sano, come vi spiegherò nei prossimi post.


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